giovedì 10 aprile 2014

La morte sospesa

Per molti alpinisti i libri sono stati la molla che ha fatto scattare in loro quel qualcosa che gli ha fatto fare il definitivo passo dall'andare in montagna a vivere e amare la montagna. La morte sospesa è il libro che ha cambiato il mio modo di vivere e vedere la montagna, è da li che ho comincia a voler salire e affrontare le montagne e non solo passeggiarci in mezzo. Questo libro evidenzia in maniera netta ed evidente che quando si va in montagna, e non importa quanto alta essa sia, si entra in un altro mondo, con regole diverse da quelle con le quali siamo abituati a convivere, lì valgono solo le regole della montagna. Avevo letto una breve recensione di questo libro on-line e incuriosito dalla mia ignoranza di capire come una montagna semi sconosciuta nel cuore del Perù potesse essere l'oggetto di un libro, visto che fino ad allora per me le "montagne" che meritavano tale nome erano solo i famosi ottomila Himalayani. Così mi recai in biblioteca a prendere il libro e appena inizia a leggerlo capii che fino ad allora ancora compreso veramente cosa volesse dire andare in montagna.
Due alpinisti britannici, Joe Simpson (autore del libro) e Simon Yates, lasciano il loro paese e le loro famiglie per tentare la scalate del Siula Grande 6.344mt, e aprire una nuova via di salita lungo la parete ovest. Dopo essere arrivati in vetta, non senza difficoltà, decidono di scendere dalla cresta nord, a loro avviso più facile e sicura. Proprio durante la discesa, come spesso accade, Joe scivola e si rompe una gamba. A 6.000mt e lontani settimane a piedi dal primo ospedale, i due sanno che posso contare solo su di loro, così con una tecnica poco ortodossa ma efficace, i due riescono a riprendere la discesa con Simon che appoggiato precariamente alla parete ghiacciata cala lentamente il compagno per la lunghezza di una corda, per poi raggiungerlo a sua volta e ricominciare con un'altra calata. Improvvisamente Simon sente la corda tendersi e trascinarlo verso il basso, si aggrappa con tutte le sue forze alla parate ma il peso del compagno continua a tirarlo giù. Rimango in questa situazione precaria per parecchie ore, fino a quando Simon si trova costretto a prendere la decisione più difficile della sua vita...salvarsi! Con la mano libera tira fuori il coltello e con un gesto rapido e netto taglia la corda che lo lega al compagno. Spaventato, stanco e gelato ricomincia la discesa per cercare di raggiungere l'amico e capire cosa sia accaduto, ma una volta raggiunto l'orlo di un crepaccio capace che per Joe non c'è più niente da fare e distrutto continua a scendere fino al campo base. Joe precipita per parecchi metri nella pancia della montagna fino a fermarsi su una cengia di neve, ormai è convinto che quella sarà la sua tomba e che non ne uscirà mai vivo. Con una forza d'animo e con una voglia di vivere che neanche lui sapeva d'avere, Joe riesce faticosamente ad uscire dal crepaccio e a strisciare letteralmente giù dalla montagna, fino ad arrivare, dopo alcuni giorni, al campo base dove Simon si stava preparando per far rientro alla civiltà.
Nè Joe né la maggior parte degli alpinisti mondiali, hanno mai criticato la scelta di Simon di tagliare la corda e abbandonare il suo compagno, perché sapevano benissimo che a quelle altitudini e temperature se Simon non avesse preso quella decisione, sarebbe sicuramente precipitato anche lui in fondo al crepaccio. Purtroppo la stampa, l'opinione pubblica e tutte quelle persone abituate a vivere secondo le regole di tutti i giorni non la pensavano così e accusarono duramente Simon.
Ecco che leggendo questo libro ci si rende conto che in montagna oltre a comandare lei, ci sono delle regole completamente diverse e prima di giudicare le scelte di alcuni alpinisti bisognerebbe andare con loro almeno una volta per rendersi conto di cos'è davvero la montagna.
Io non so se avrei tagliato la corda o mi sarei lasciato  morire assieme al mio compagno, però so che Simon è stato davvero coraggioso, perché a volte per salvarsi bisogna prendere la decisione più difficile.
Ora correte a leggere questo meraviglioso libro e se siete troppo pigri sappiate che ne hanno fatto anche un film omonimo che potrete facilmente reperire in alcune videoteche o cercando un po' in rete.

Buon divertimento a tutti e alla prossima.

Davide



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